Stringimi prima che arrivi la notte
presenta Antonetta Carrabs
mercoledì 24 aprile | ore 17.30
Ha origini siciliane, e precisamente catanesi, il giovane autore del romanzo Stringimi prima che arrivi la notte Edizioni Arnodest. Claudio Volpe, classe 1990, attualmente iscritto al quarto anno di Giurisprudenza a Roma, è già noto al pubblico per il suo romanzo d’esordio Il vuoto intorno, presentato al Premio Strega 2012 da Dacia Maraini e Paolo Ruffilli, vincitore del Premio Franco Enriquez 2012 e finalista al premio Torre Petrosa.
L’autore si è classificato inoltre al primo posto al concorso di poesia Sara Elia con la lirica Infanzia bruciata nell’anno scolastico 2006/2007. Ha ricevuto il premio speciale per la lirica Siamo uguali perché (Università della Magna Grecia del Centro Sud, premio nazionale letterario Giovanni Forzati XI edizione, anno 2006) e ha ottenuto il riconoscimento “Menzione speciale dedicata alla pace” con la lirica Una lettera per la guerra (Società Dante Alighieri, Comitato di Arpino, anno 2007).
Un romanzo psicologico
Stringimi prima che arrivi la notte è un romanzo intenso, profondo, psicologico, penetrante, dove sentimenti e stati d’animo parlano con semplicità e immediatezza di una realtà vicino alla vita di ognuno di noi più di quanto saremmo disposti ad ammettere. È la storia di un’apparente disgregazione familiare e dell’abbandono progressivo e progettato del proprio corpo da parte della protagonista. Ma è anche il racconto di un amore universale che insegna il senso del dolore e del perdono, un amore che non riesce a fermarsi davanti alle insidie del vivere e che ricerca la felicità nel quotidiano e nelle persone.
Un romanzo corale sulla difficoltà dell’esistere, sul problema dell’incomunicabilità familiare, ma anche sulla meravigliosa bellezza intesa in senso universale e sulle aspirazioni più elevate del genere umano così complesso e semplice al contempo, in quanto l’agognata felicità non è qualcosa da ricercare chissà dove e in quali misteriosi sentieri, ma nella vita di tutti i giorni, nel calore e nel sorriso di chi ci ama.
La trama
Platonicamente innamorata di Raimondo, un padre buono ma disorientato, e in competizione con Delia, neochirurgo, una madre dominante ossessionata dalla morte e dal fermarsi dei cuori, Alice, poco più che ventenne, vaga alla ricerca di un riparo dove potersi arrestare e riprendere fiato. Si ritrova così, disorientata e ammaliata da un richiamo lusinghiero, tra le braccia della dea Ana che rappresenta la sublimazione del corpo, la trasfigurazione dell’anima: l’anoressia, un malessere che, al di là dalla manifesta inappetenza, nasconde in realtà importanti disagi profondi che scaturiscono da vuoti interiori e disequilibri affettivi.
L’autore scrive di sé
“Sono una persona che ama le parole, il modo nel quale esse si fondono per dare senso alla vita. Scrivo da sempre e di tutto: poesie, racconti, romanzi, quello che mi fa paura e quello che mi rende felice, quello che odio e quello che amo. Scrivo per celebrare la complessità dell’esistenza e la bellezza della vita. Scrivo per non soccombere. Scrivo per vivere, o meglio, per non morire perché scrittore non è colui che vive di scrittura ma chi senza scrittura rischierebbe di morire”.