FESTIVAL EUROPEO DELLE LINGUE DIALETTALI E MINORITARIE Prima Edizione 2017
Promosso da la Casa della Poesia di Monza e dal CRS Durini – Centro di ricerca e studi delle lingue dialettali e minoritarie europee.
19, 20, 21 e 27 maggio 2017 Monza PRIMA EDIZIONE 2107
Successo straordinario per la prima edizione del Festival. Abbiamo registrato il tutto esaurito.
I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo
La Compagnia teatrale “Impara l’arte di Monza”, da 25 anni specializzata in performance in dialetto, porta in scena lo spettacolo La storia lombarda della tradizione popolare per suggellare la relazione stabile nel tempo di dialetto e territorio:
“Donne di corte, donne in corte” – testi e regia di Luisa Gay, regista milanese che da sempre predilige temi di ordine sociale sulla condizione femminile – Performance del Gruppo di teatro e coro dell’Unitre di Locate Triulzi unitamente a momenti di musica dal vivo e danza:
Davide Ferrari, esponente del Comitato Poetico del CRS Durini, ha dialogato con il pubblico sul senso della poesia dialettale.
I nostri obiettivi
Battersi per una minoranza linguistica non significa essere dei romantici ma significa mettere a fuoco il problema dell’emarginazione delle minoranze, non dimenticando che le lingue locali codificano conoscenze ed esperienze secolari. Non siamo soltanto dei poeti, ma persone che hanno a cuore il miglioramento delle comunità locali, delle popolazioni emarginate del mondo che, pur essendo “minoranze culturali”, sono la maggioranza della popolazione mondiale. Ancora una volta è, pertanto, una questione di giustizia e di libertà. Quanti sono i dialetti che ancora oggi vengono parlati in Italia? Secondo quanto stimato dai glottologi sarebbero moltissimi. Ma la loro sopravvivenza, dicono, «è in serio pericolo». I dialetti sono importantissimi perché riflettono almeno venti secoli di storia. Far nascere un Festival delle lingue dialettali e minoritarie, anche europee che abbia lo scopo di preservarle, custodirle e portarle alla luce è, oggi, molto importante e necessario.
La prima edizione del Festival, oltre ad aver dato spazio alla poesia dialettale e alla letteratura, ha privilegiato il teatro e la scena con un’operazione culturale e artistica, presentando le origini, le tradizioni, gli usi e i costumi del nostro territorio. E finché il dialetto sarà una lingua sufficientemente viva, il teatro potrà forse valorizzarlo.