Antologia poetica del Premio letterario internazionale “Isabella Morra – il mio mal superbo”
A cura di Antonetta Carrabs, Maria Alberta Mezzadri e Iride Enza Funari (dalla 1^ alla 4^ edizione)
Raccoglie i fiori più preziosi (scegliere e legare i fiori è il significato originale di antologia) di quattro edizioni del premio letterario intitolato a Isabella di Morra, poetessa rinascimentale la cui lingua, i cui versi, febbrili e sconvolgenti, ci sono ancora vicini.
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Di solito c’è sempre una storia dietro alla nascita di un premio. Una storia fatta di persone o di avvenimenti, a volte anche di strane coincidenze.
Il premio Isabella Morra, il mio mal superbo, ha la sua storia. E’ una storia fatta di sole, di mare, di Liguria, di antichi segni e dell’amore per la poesia.
Da oltre vent’anni trascorro le mie vacanze in un angolo di terra ligure di Ponente. A Finale Ligure c’è un mare spiumato, fra i più belli che io abbia mai incontrato. Se si procede per qualche chilometro, leggermente in salita, si arriva in un borgo antico ricco di fascino. Ogni primo sabato e domenica del mese, lungo le vie di Finalborgo, c’è un piccolo mercatino, con bancarelle di ogni tipo: dai vecchi mobili, alle suppellettili, ai libri. Ed è in una domenica mattina di piena estate, di oltre sei anni fa, che mi ritrovo fra le mani una vecchia edizione Mondadori: Le poetesse italiane del cinquecento.
Un ricco florilegio tutto al femminile che racchiude dieci fra le più intense autrici in versi del ‘500. Dieci voci al femminile che celebrano l’Amore. Conoscevo le rime di Veronica Gambara, Gaspara Stampa, di Vittoria Colonna, di Tullia d’Aragona ma non avevo mai incontrato la voce solitaria e disperata della lucana Isabella di Morra.
Il Cinquecento italiano ha visto fiorire un gran numero di poeti, diversissimi per ispirazione e formazione, ma anche un gran numero di poetesse di un certo valore.
Donne vissute alle corti dove non mancavano libri e letterati con cui scambiare opinioni, insegnamenti ed esperimenti poetici. Dalle città padane a Napoli, dalla Roma dei papi alla Firenze medicea, alla Repubblica veneta, numerose poetesse composero versi per lo più d’argomento amoroso, ma anche d’ispirazione religiosa, brevi madrigali, sonetti o complesse canzoni.
I versi della lucana Isabella di Morra (1520-1545) così schietti e strazianti, che anticipano la tragedia costretta a vivere a venticinque anni per una colpa non commessa, mi hanno fatto amare fin dal principio questa voce poetica antica, fra le più significative.
Pugnalata dai fratelli, Isabella riporta i toni al più cupo e torbido Medioevo. La sua storia è la storia di una donna che ancora oggi commuove.
Ebbe una vita brevissima: morì a soli 26 anni, dopo aver vissuto una lunga prigionia nel castello di Favale, dove i fratelli cercarono di impedirle qualsiasi contatto con l’esterno. Sono trascorsi molti secoli da allora ma la storia di questa donna resiste. Di lei ci rimangono i versi che paiono un fuoco imperituro per le nostre coscienze: “ulule, e voi del mal nostro indovine, piangete meco a voci alte interrotte il mio più d’altro miserando fine”.
Di lei anima ardente, se altra mai, arde ancora tutta nei superstiti suoi versi. Questa immediatezza passionale, questo abbandono al sentimento, è la virtù della migliore poesia femminile, e ne è anche d’ordinario il limite… Ma la giovane donna, che soffriva e desiava e sognava e si dibatteva in quel selvaggio angolo della Basilicata, e aveva nel cuore l’anelito alla bellezza dell’arte, più volte si solleva sull’èmpito degli affetti e rappresenta da poeta. (Benedetto Croce).
La sua voce poetica, l’espressione del suo tormento e del suo dolore trascende il privato e offre occasioni di meditazione e riflessioni universali che la rendono degna di essere ascritta nella storia del petrarchismo.
L’antico borgo di Favale sorge in mezzo all’aspro territorio montuoso della zona sud-orientale della Basilicata, al confine con la Calabria: un fiore solitario, irrorato dalle acque del Sinni.
Ogni estate, dal 13 luglio al 31 agosto, si anima con spettacoli teatrali, musiche, mostre d’arte e d’artigianato, visite guidate al castello e itinerari ispirati alla vita e ai versi della giovane Isabella Morra.
Menestrelli e cantastorie rievocano storie di briganti e scene di vita quotidiana. Le locande si animano di musica e folklore con le lavandaie che intonano stornelli e antiche nenie. E’ l’Estate di Isabella! Ogni piccolo viottolo del borgo narra la sua storia.
Il castello feudale, modellato nella roccia e arroccato sulla piccola altura tanto da sembrare un’escrescenza di natura, si impone a dominio del centro abitato di Valsinni, custode e testimone dell’antica storia che ancora oggi rivive nell’animo fiero dei suoi valsinnesi.
Da cinque anni, in occasione del premio, torno a Valsinni, per l’apertura dell’Estate di Isabella. E tutte le volte la cerco nel timido, bluastro riverbero della luna. E ne avverto la presenza fra i rami del vecchio albero d’ulivo del castello che si scuotono nell’aria in assenza di vento.
La immagino contemplare le acque dello Ionio mentre il suo sguardo si posa sulle ginestre, i fiori a lei tanto cari, che si allineano folte, ondeggiando nel vento come un allegro oceano giallo. Ginestre che, tre secoli più tardi, ispireranno il Leopardi. E come la siepe dell’infinito, anche questi cespugli aprono lo sguardo su orridi a picco, che vertiginosamente precipitano verso la vallata.
Le leggende popolari narrano di anime vaganti tra ciò che resta di vetusti torrioni e ruderi di castelli abbandonati. Ancora oggi, a Valsinni, a distanza di così tanti secoli, in certe limpide notti d’agosto, c’è chi crede di udire il lamento dell’anima triste e tormentata di Isabella.
Il nostro premio nasce per ricordarla, per farla rivivere nei versi e nella parola, oltre il tempo.
L’antologia racchiude le più belle poesie degli ultimi due anni. La selezione non è stata facile perché le centinaia e centinaia di poesie arrivate erano davvero molto significative.
Antonetta Carrabs
Presidente La Casa della Poesia di Monza
Indice dell’Antologia
Antologia poetica del Premio letterario internazionale Isabella Morra – il mio mal superbo
Prefazione di Cristina Muccioli
Ricordare Isabella oltre il tempo di Antonetta Carrabs – La Casa della Poesia di Monza
Il Premio Isabella Morra, il mio mal superbo di Maria Alberta Mezzadri
Luglio 2011, Premio Isabella Morra, 1^ edizione di Iride Enza Funari
Poesie selezionate
Il mare di Maria Rita Bozzetti
Fiore immolato di Erminia Casiraghi
Emozione di Simona Elisabetta Oggioni
Il mio mal superbo di Maria Natalia Iiriti
Freddo tepore intermittente di Giovanna Garzia
Nei porti ti ho cercata di Miliana Fruzza Corrias
Penelope di Mara Sabia
Capo Horn di Elena Donna
Io, nessuno di Irene Garzonio
Ali di donna di Stefania Ligori
Specchio di Giulia Manzo
La mia casa di Luciana Stancapiano
Ali di un uomo libero di Lucrezia Lenti
Se solo avessi saputo di Nicoletta De Lucchi
Sul lungomare impressioni di libertà di Virginia Murru
Ringraziamento di Annalisa Comes
Leggerezza di Annarosa Ceriani
Κατάβασις per Isabella Morra di Tea Ghimalcerti
Quando rinasci di Annalisa Scialpi
Rovaglioso di Carla de Falco
… in lontananza Baghdad di Antonietta Scoponi
Giochi di ruolo di Katiuscia Magliarisi
Libertà di Silvia Ovis
Libera di Sara Pelizza
L’audacia del cambiamento di Maria Flavia Amorelli
La lunga notte di Raffaella Marolda
Ode ad Athena e alle sue sorelle di Stella Stollo
Libere emozioni di Rita Veloce
Sul mare di Roberta Priore
L’altra me di Sonia Rossi
Un tedio colorato di Tiziana Monari
Libera di Patrizia De Cesare
Come il vento di Anastasia Babroska
Libere vele di Daniela Gregorini
Libertà di Valentina Rosafio
Carta di Sonia Orsi
Ali di me di Roberta Calò
Eccoti di nuovo, libertà di Isabella Landi
La libertà di Emanuela Bricco
E ancora mi perdo di Angelica Procacci
Oltre le sbarre di Donatella Nardin
Libertà di Maria Olga Vaghi
Parole tenute troppo a lungo in bocca di Mirella Crapanzano
Solo libertà di Raffaella Feola Pota
Imprigionata di Maria Teresa Muratore
Lettera di dimissioni di Dorota Maria Jablonska
Diego e Isabella di Matteo Dalena
Il tuo nome è follia di Mirella de Cortes
Una leggera cortina di Nicoletta De Lucchi
I bevitori di luna di Fulvio Bella
Cassandra di Sonia Rossi
Lasciar la vita di Giulia Occorsio
Fiore di cappero di Giulia Occorsio
Un freddo gitano di Elisabetta Giuliani
Mamma mia di Claudia Piccinno
Frecce di fuoco di Monia Minnucci
Nella casa della fata di Patrizia Sardisco
Dagli occhi degli uccelli di Nunzio Buono
L’airone sulla neve di Nunzio Buono
La ragazza dei cuori di Cosimo Horst Hazzaro
Che idiota che sono di Fulvio Bella
Accidenti di Fulvio Bella
Uva schiacciata di Simone Morano
Limes di Marina Torossi
Il mio cuore stretto di Tiziana Monari
Ventun marzo di Tiziana Monari
Cappello di paglia di Maria Vittoria Somigliana
Paesaggio d’interno di Anna Maria Pellegrino
Doppio di Maria Maddalena Monti
Come una foglia di Sonia Orsi
Vita di Giuseppina Tundo
Liberando la notte di Giuseppina Tundo
Ali perdute di Noris De Rocco
Follia di Anna Maria Moramarco
Questa è l’ora di Alfredo Panetta
Il rigogolo di Alfredo Panetta
Scalo interiore di Anna Maria Moramarco
L’ago della bilancia di Alessandra Dagostini
Salita in città alta di Alessandra Dagostini
L’io puro di Alessio Emanuele Fiorucci
La rosa del giardino di Mirella de Cortes
Nel delicato istante di Assunta Spedicato
Stella diversa di Assunta Spedicato
La stanza di Enzo Giarmoleo
Brianza di Giulio Redaelli
Via Forcaglioni, 1^ stanza a destra di Tiziana Soressi
Ritratti viventi di Tiziana Soressi
La poesia è sempre orfana di Tiziana Soressi
Mare d’ottobre di Fulvio Bella
Mentre Oldani legge le sue poesie di Fulvio Bella
Spigoli di pelle di Adriano Angelo Caccia
In capanna sciamanica di Adriano Angelo Caccia
La memoria dell’acqua di Antonio Zucchetti
Il ragno di Antonio Zucchetti
Le mie lucciole di Antonio Zucchetti
E la luna languiva di Sonia Orsi
Il ciglio di Francesca Fiorentino
Da lontano di Gianna Parri
Il re è nudo di Angela Bodeo
è un filo di Angela Bodeo
Primavera araba di Raffaella Pallamolla
Paturnie di Giuseppina Fazio
S’è cambiato il mondo di Giuseppina Fazio
Fulmen di Giuseppina Fazio
Una madonna di Vito Manfredi
Le parole non dette di Vito Manfredi
Teatro d’orizzonte di Claudia Sonzogni
Isola di Claudia Sonzogni
Ciglio di strada di Claudia Sonzogni
Sul Trasimeno, novembre 1973 di Dario Brambilla
Autobiografia di Dario Brambilla
L’attesa di Anna Pellegrino
Impressione d’estate di Giuditta Colombo
Vestito luminoso di Erminia Casiraghi
Malinconia di Erminia Casiraghi
Non è rossa la nebbia di Amalia Pasti
Margini d’infinito di Fabiano Braccini
Sezione giovani
Introduzione di Maria Alberta Mezzadri
La nascita di Venere di Eleonora Cattafi
Le mie emozioni di Federico Valcher
Parole di ghiaccio di Federico Valcher
Patapuff di Federico Valcher
Pioggia di Federico Valcher
Sono qui di Ilaria Soren
Speranza di Ilaria Soren
Un’ombra di Carlotta Mascheroni
Sul fiume di Carlotta Mascheroni
Sezione Sanquirico – Casa Circondariale di Monza
Introduzione del Dott. Salvatore Bellomo
Dovunque voi siate di Fina Quatrocchi
Mio padre (solo due volte) di Sonia G.
La poesia che non ho mai scritto
Guardando fuori dalla mia finestra
Gabbia
Il nulla attorno
Io sono tutta bellezza di Rose Marie
Mary
Alessandra
Natale 2013
Ti amo
Perimetri di luce
Incantevole
Pensieri latitanti
Trattenevo il respiro
Sogno di te
Io sono di Lorenzo S.
La lacrima
Il sentiero nella notte
Perché?
Non piangere mamma
Tu, regina di cuori di Florin B.
La giustizia che aspetto di Gueye A.
La rinascita
Il niente
Ti sposerò
Donna di Barbara V.
Dove arriva l’amore di Estela P.
Tu sei vita di Barbara V.
Lontananza di Barbara V.
Al mio grande amore di Maria R.
Figlio
Occhi tristi di Norina B.
Pensieri
Sei tu
Tra le nuvole
Figli miei
Pensieri
Ricordi
Immortale
La mia vita
Ritrovare la luce
Natale 2014
Isabella Morra oltre il muro del silenzio. Il tragico caso della poetessa di Valsinni di Alessandra Dagostini
Isabella Morra, Rime