
Venerdì 23 novembre ore 10:30
Auditorium di Assolombarda Confindustria
di Milano e Monza e Brianza Viale Petrarca 10
La Casa della Poesia di Monza nell’ambito della Rassegna Mirabello cultura presenta:
“E come il vento….” Incontro con “L’infinito di Leopardi”
Partecipano all’incontro:
Davide Rondoni, poeta
Gianluca Introzzi, fisico
Fabio Colombo vice Direttore del Presidio territoriale di Assolombarda saluti istituzionali
Introduce Antonetta Carrabs, Presidente della Casa della Poesia di Monza
Modera Elisabetta Motta docente e critico letterario Vicepresidente della Casa della Poesia
Partecipano all’incontro gli studenti delle classe quinte del Liceo Modigliani di Giussano e del Liceo Fausto Melotti di Cantù.
L’evento si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per festeggiare i 200 anni della composizione de “L’infinito” di Leopardi. “L’infinito” è un testo che Leopardi ha composto quando era un ragazzo, un testo estremamente attuale in quanto continua ad interrogarci su una questione che ci tocca da vicino: esiste l’infinito o è solo frutto della nostra immaginazione? Come lo immaginiamo? Perché ci attrae e perché nostro malgrado “ci tormenta? Davide Rondoni, poeta, e Gianluca Introzzi, fisico, affronteranno la questione confrontandosi su misura e mistero, i due termini entro i quali si gioca la partita dell’infinito. Gianluca Introzzi parlerà del metodo della scienza e di come la fisica utilizzi il concetto d’infinito. L’infinito non è una categoria fisica, ma matematica. Il mondo è fatto di un numero numerabile e finito – per quanto grande – di componenti. Ma per la comprensione del mondo fisico è indispensabile l’uso di strumenti matematici, che si basano sul concetto di limite e d’infinito. Paradossalmente, è attraverso l’infinito che comprendiamo il finito, non viceversa.
Davide Rondoni invece affronterà al questione dal punti di vista poetico, partendo dalla lettura e analisi del testo leopardiano e di alcuni passaggi chiave delle “Zibaldone”, sottolineando come quella dell’Infinito sia una partita che in realtà non riguarda solo fisici, filosofi o poeti ma tutti noi. Essa ci riguarda nella nostra esperienza quotidiana in quanto sperimentiamo la finitezza del piacere che invece vorremmo fosse infinito, un infinito di cui abbiamo memoria, di cui sentiamo di essere fatti e di cui proviamo nostalgia, verso il quale rivolgiamo il nostro desiderio di pienezza.
Biografie dei relatori
Davide Rondoni
Poeta, fondatore del Centro di poesia contemporanea dell’ Università di Bologna e della rivista ClanDestino. Collabora con programmi di poesia in Tv ed è editorialista di vari quotidiani. Ha pubblicato vari libri di poesia tra cui per Guanda : Il Bar del tempo(1999)Avrebbe amato Chiunque(2003) e per Mondadori Apocalisse, amore(2008) e La natura del bastardo(2016)
Gianluca Introzzi
Si è laureato in Fisica nucleare (1987) e ha ottenuto un dottorato in Fisica (1992) a Pavia. Docente dell’ateneo pavese dal 1992, hasvolto per 30 anni ricerche presso il laboratorio Fermilab di Chicago. Attualmentecollabora con il CERN di Ginevra.
Oltre che di fisica delle particelle, s’interessa ai fondamenti della Meccanica
quantistica e più in generale al rapporto tra Fisica e Filosofia.