Freddo tepore intermittente
Riscaldami anche solo
con la parola, nel traffico
di luci che truccano l’arrivo:
se il tuo abbraccio è distante
sarà una matita morbida
a raccogliere manciate di stelle
per questo cielo superbo, mai bianco.
è forse di cera il mio sogno?Sbriciola frange d’immagini
tremanti, spegne ombre
di suoni sussurrati.Che siano gli occhi a ripetere
alla notte il colore del fuoco,
che siano le labbra a cantare
all’indomani il buio dell’attesa!Tanto ardore non incontra
ostacoli ma esprime se stesso,
inconsapevolmente, nell’assenza.Ricordami al tuo fremito
mentre il passo si scioglie:
se il tuo pensiero è silente
avrò una penna che scrive neve
per raccontarti l’ultimo inverno.
Giovanna Garzia
Nata a Venosa l’8 Marzo 1989, ha conseguito la triennale in Lettere Moderne presso l’Università di Pisa e sta conseguendo la magistrale nell’Ateneo di Bologna.
Fin da piccolissima ha coltivato una profonda passione per la poesia, manifestatasi nella pubblicazione delle raccolte Così parla il cuore (Appia 2 Editrice, 2005) e Aspettando il tuo ritorno (Appia 2 Editrice, 2006).
La potenza evocatrice dei suoi versi, esaltata da una rilevante capacità scritturale e visionaria, è suggestione orfica di emozioni che divengono misteriosa capacità di comunicazione e quasi medianica lettura dell’invisibile.
Questa poesia è pubblicata nell’Antologia delle poesie del Premio Isabella Morra (1^ – 4^ edizione) edito da La Vita Felice. Vai al link per tutte le informazioni sull’Antologia.