COMUNICATO STAMPA
Giovedi, 11 agosto alle ore 18,45, presso la prestigiosa location del Punta Est di Finale Ligure, si è tenuta la presentazione del libro di Antonetta Carrabs:
La Via Aurelia di Ponente
Itinerari di fine ottocento
e antiche ricette di Miranda Morasca
La serata si preannuncia esclusiva e vede la partecipazione degli attori Roberto e Carlotta Tesconi e Andrea Valsania che daranno voce ai brani più suggestivi dell’opera della Carrabs che dedica alla terra di Liguria l’ultima sua pubblicazione scaturita dall’amore per questi luoghi, dove da vent’anni, a Finale Ligure, trascorre l’estate. La serata sarà condotta dal giornalista Pier Paolo Cervone e vede la partecipazione dell’assessore della Regione Liguria Stefano Mai, dell’assessore alla cultura del comune di Finale Ligure Claudio Casanova, di Donatella Clinanti, responsabile Accademia Italiana della Cucina di Asti. Il ricavato della vendita dei libri sarà devoluto dall’autrice al centro antiviolenza contro le donne “Artemisia” di Finale Ligure.
“La Via Aurelia di Ponente” si arricchisce di stralci letterari di prosa e poesia di poeti e scrittori stranieri che dalla fine del settecento, l’hanno percorsa e visitata. Il cammino è lungo 17 approdi: si parte da Genova con attracchi ad Arenzano, Cogoleto, Varazze, Celle Ligure, Albisola, Savona, Bergeggi, Spotorno, Noli, Finale Ligure, Final Pia, Borgio Verezzi, Albenga, Cervo, Sanremo, Bordighera, fino a Ventimiglia. La narrazione custodisce quell’emozione del viaggiare che diventa scoperta del singolo luogo, della sua architettura con i profumi, gli odori, le luci, il vento, i suoni, la sua gente.
Nell’ottocento il cavallo, la carrozza e anche il camminare a piedi possedevano una sottile malìa che il lento cammino generava. La sosta dava la possibilità al viaggiatore di analizzare le forme, la leggerezza trasparente delle atmosfere, la semplicità delle cose di natura, la loro morbidezza, il sensuale abbandono, il fascino misterioso e pieno delle forme della terra, dei luoghi di quest’anima ligure “che strazia l’anima”.
La seconda parte del libro è curata da Miranda Morasca e contiene antiche ricette liguri di famiglia, custodite in un vecchio ricettario della nonna Colomba e della mamma Ines. Ricette di gente di Liguria che racconta la storia della propria terra da preservare. Con il recupero del patrimonio gastronomico e i suoi significati simbolici, si tramanda la memoria, l’identità culturale, sociale ed economica di un luogo e delle sue genti. Ricordare è un’operazione importante, è un legame vitale che permette di comprendere meglio il presente e di progettare il futuro attraverso quella pedagogia del gusto che ha indirizzato nel tempo i nostri comportamenti e ne ha consolidato i riti.
Guarda le foto dell’evento:
Liguria
È la Liguria terra leggiadra.
Il sasso ardente, l’argilla pulita,
s’avvivano di pampini al sole….
È gigante l’ulivo. A primavera
appar dovunque la mimosa effimera.
Ombra e sole s’alternano
per quelle fondi valli
che si celano al mare,
per le vie lastricate
che vanno in su, fra campi di rose,
pozzi e terre spaccate,
costeggiando poderi e vigne chiuse.
In quell’arida terra il sole striscia
sulle pietre come un serpe.
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito.
Reca messaggi il vento.
Venere torna a nascere
ai soffi del maestrale.
O chiese di Liguria, come navi
disposte a esser varate!
O aperti ai venti e all’onde
liguri cimiteri!
Una rosea tristezza vi colora
quando di sera, simile ad un fiore
che marcisce, la grande luce
si va sfacendo e muore.