Concorso Poetico Nazionale
Isabella Morra Il mio mal superbo
Seconda edizione, 2012
Monza e Brianza ON LINE Pensiero al femminile Giornata mondiale della poesia
Associazioni Culturali Zeroconfini Onlus e CulturalMente
con i patrocinii di
F.I.D.A.P.A. BPW Italy Sezione di Monza e Brianza | Province di Matera | Monza e Brianza | Assessorati alla Cultura dei Comuni di Monza | Valsinni | Nuoro | Sporting Club di Monza
Isabella Morra, il mio mal superbo è un’iniziativa poetica che nasce al fine di mantenere alta la memoria e il valore di questo insostituibile veicolo di espressione: la poesia. Base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica e luogo privilegiato tra anime e popoli, al di là di ogni spazio, di ogni tempo, di ogni differenza. Con “Il mio mal superbo” vogliamo dare voce alle donne che inseguono il sogno della libertà, della Bellezza, della verità e dell’amore anche attraverso la consapevolezza del dolore.
Il concorso si pone l’obiettivo della multiregionalità, con la costruzione di una rete culturale che include tutte le Regioni d’Italia grazie all’ausilio della poesia ed alla sua capacità di creare sinergie culturali, confronto e conoscenza.
Il tema di quest’anno sarà la “LIBERTÀ”,soffio che anima la coscienza e nutre la curiosità. Non argina l’ideologia né la grandezza dei sogni. Abbraccia l’identità osservando le regole sociali e il retroterra di ogni individuo. La libertà è sorella del rispetto e madre di vita.
Ciascuno di noi è, in verità, un’immagine del grande gabbiano, un’infinita idea di libertà, senza limiti.
Dopo la Basilicata, terra di Isabella Morra, la seconda edizione del concorso poetico nazionale Isabella Morra, il mio mal superbo, celebrerà la Sardegna e la scrittrice Grazia Deledda alla quale l’Accademia svedese aggiudicò il Nobel “…per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano”.
Il nostro grande affanno è la lenta morte della vita. Perciò dobbiamo cercare di trattenere la vita, di intensificarla, dandole il contenuto più ricco possibile. Bisogna cercar di vivere o avere la propria vita, come la nube sopra il mare.
…Siamo proprio come canne al vento. Siamo canne, e la sorte è il vento…
Straordinarie assonanze accomunano le proposte culturali delle due donne, Isabella Morra e Grazia Deledda: entrambe ispirate all’originalità delle tematiche esistenziali tese a superare i vincoli della condizione femminile, entrambe testimoni della realtà della contrada e della provincia meridionale, isolata ed emarginata sia dal punto di vista geografico che sociale, entrambe mosse da un animo, forte di identità, teso al riscatto.
Partendo dalla convinzione che sempre più di frequente la crescita evolutiva si realizza mediante pratiche di collaborazione, la proposta di “multiregionalità” appare quanto mai adeguata per il superamento di vincoli e limiti allo sviluppo che, per quanto ci riguarda, attengono anche all’insularità.
Della sua terra di Sardegna Grazia Deledda scriveva:
“…albeggia. Sul cielo azzurro cinereo d’una dolcezza triste e profonda, curvato sull’immenso paesaggio silenzioso, passano sfiorando larghi meandri di un rosa pallidissimo, via via sfumantinell’orizzonte ancora oscuro. Grandi vallate basse, ondeggianti, uniformi, s’inseguono sin dove arriva lo sguardo, chiazzate d’ombra, selvaggie e deserte. Non un casolare, un albero, una greggia, una via..”.
Guarda le foto dell’evento:
Il Video della Premiazione (da RistopiuTV)
http://youtu.be/t6_wdMU3cEI