
Ti racconto una storia
“Ti racconto una storia” nasce dalla collaborazione tra La Casa della Poesia di Monza e la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori.
Il progetto, a cura di Antonetta Carrabs, è dedicato ai pazienti del Day Hospital di Medicina e Malattie Rare e finalizzato all’Umanizzazione delle Cure.
Ogni martedì, dalle ore 10,30 alle 12,00, un gruppo di volontari leggono storie tratte dai grandi classici della letteratura.
La lettura cura e fa bene, attiva la relazione lettore/paziente offre momenti di spensieratezza e di leggerezza. La lettura, non ad alta voce, ma sussurrata, quasi in punta di piedi, diventa confidenziale, amichevole, fa compagnia, rilassa.
Nell’antichità la cura, per il modo in cui era intesa dai Greci, riguardava l’occuparsi di una persona cara, il manifestare la propria presenza attraverso gesti affettuosi o, come in questo caso, con l’aiuto dei libri.
La letteratura ha la capacità di influenzare l’animo umano anche perché rispecchia la vita, tiene occupata la mente, distrae da pensieri negativi, fa scorrere più velocemente il tempoUn libro non offre mai un’unica direzione percorribile, ma ne nasconde infinite.
“Leggere è sognare per mano altrui.” (Fernando Pessoa)
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COMUNICATO STAMPA
Oltre l’umanizzazione delle cure:
continuano gli eventi al San Gerardo
“Ti racconto una storia”: la lettura dei classici con i volontari
Monza, 09 ottobre 2023 – Continuano gli appuntamenti nell’ambito nel percorso di umanizzazione delle cure. “Ti racconto una storia” nasce dalla collaborazione tra La Casa della Poesia di Monza e la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori. Il progetto, a cura di Antonetta Carrabs, è dedicato ai pazienti dell’ambulatorio di Medicina e Malattie Rare, nel rispetto della dignità e della qualità della vita, della sofferenza, consapevole degli aspetti relazionali e psicologici dell’assistenza.
Ogni martedì, dalle 10.30 alle 12, un gruppo di volontari leggono storie tratte dai grandi classici della letteratura. Martedì 3 ottobre il primo incontro con la lettura di “Donna Amalia” di Elsa Morante, a seguire ancora la Morante con “Il gioco segreto”; poi sarà la volta di Italo Calvino con “Il barone rampante” e altre novelle dello scrittore del quale si celebra quest’anno il centenario della nascita.
La lettura cura e fa bene, attiva la relazione lettore/paziente offre momenti di spensieratezza e di leggerezza. La lettura, non ad alta voce, ma sussurrata, quasi in punta di piedi, diventa confidenziale, amichevole, fa compagnia, rilassa.
Nell’antichità la cura, per il modo in cui era intesa dai Greci, riguardava l’occuparsi di una persona cara, il manifestare la propria presenza attraverso gesti affettuosi o, come in questo caso, con l’aiuto dei libri. La letteratura ha la capacità di influenzare l’animo umano anche perché rispecchia la vita, tiene occupata la mente, distrae da pensieri negativi, fa scorrere più velocemente il tempo.
Un libro non offre mai un’unica direzione percorribile, ma ne nasconde infinite.
“Fra La Casa della Poesia di Monza e la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori – sottolinea Antonetta Carrabs, presidente de La Casa della Poesia di Monza – è nata un’importante intesa, grazie al presidente Claudio Cogliati e al direttore generale Silvano Casazza, volta alla promozione dell’umanizzazione delle cure. Dai laboratori di Poetry Therapy in psichiatria, alla lettura dei grandi classici, in questi ultimi mesi si sono attivati percorsi attraverso i quali la persona è al centro della cura, con i suoi sentimenti, le conoscenze, le paure, i bisogni. Un “ospedale a misura d’uomo” in cui i luoghi di cura e le stesse pratiche medico-assistenziali sono più aperte, sicure e senza dolore. Una nuova visione della sanità, fatta di persone che curano persone”.
“Ringrazio Antonetta Carrabs e i volontari de La Casa della Poesia di Monza per l’attenzione rivolta al nostro ospedale – sottolinea il presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori -. Nostro dovere è prendersi cura del malato nell’interezza della persona. Curare la malattia con le tecniche e le strumentazioni proprie di un Istituto di ricovero e cura di carattere scientifico senza mai dimenticare la sensibilità e l’attenzione al paziente nella sua complessa unità di anima e corpo”.
“Leggere è sognare per mano altrui” (Fernando Pessoa)