Nell’ambito della rassegna Mirabello Cultura 2016, La Casa della Poesia di Monza propone
Laura Garavaglia
Numeri e stelle
L’autrice dialoga con Gilberto Isella
11 novembre 2016 – ore 18.00
VILLA REALE DI MONZA
Primo Piano Nobile
Salotto letterario Regina Margherita
Introduce: Antonetta Carrabs
Recensione di Elisabetta Motta
Numeri e stelle di Laura Garavaglia (Ulivo 2015) è un libro coraggioso e singolare poiché affronta un tema poco usuale in poesia, il rapporto fra poesia e matematica. Sulla relazione che lega scienza e poesia permangono infatti molti pregiudizi da superare nell’ambito della poesia italiana contemporanea, che sembra sempre più arroccarsi ed isolarsi in un suo mondo, dimenticando che non solo le lettere concorrono all’accrescimento delle doti intellettuali e morali dell’uomo. Tutte le discipline, infatti, e tra esse anche la matematica, sono indispensabili per una formazione completa dell’uomo (humanitas) e costituiscono uno strumento per avvicinarci il più possibile alla conoscenza del reale. L’aver posto ai giorni nostri la scienza come unica o quasi depositaria della vera conoscenza e l’aver relegato la poesia nella sfera della espressione dei sentimenti o delle emozioni ha nuociuto ad entrambe. Si dimentica infatti che per quanto i metodi siano diversi sono entrambe sorelle nella grande avventura della conoscenza. E la raccolta poetica di Laura Garavaglia ne costituisce una ulteriore testimonianza.
L’autrice ha scelto con la sua raccolta di farci entrare nel mondo della matematica raccontandoci poeticamente la vita di grandi personaggi che ne hanno scritto la storia, che è poi la nostra storia e la storia dell’universo: Pitagora, Archimede, Al-Khwarizmi, Fibonacci, Cartesio,Carl Friedrich Gauss, Evariste Galois, Georg Cantor, Bernhard Riemann,David Hilbert e Herman Minkowski, Srinivasa Ramanujan, e Alan Touring. Ogni componimento è preceduto nel titolo dall’indicazione della scoperta fondamentale che il matematico ha effettuato e corrisponde ad un ritratto in cui si evince che la vita è dominata dai numeri ma in essa non tutto è controllabile, soprattutto in quei frangenti in cui emergono le umane debolezze o i travagli e le incomprensioni che molti di essi, anche a causa della loro genialità, hanno affrontato o subito. Ogni individuo infatti non può non fare i conti con il mistero che sta dentro e fuori di noi, di cui i noi stessi facciamo parte e che resta tale, nonostante il progredire delle scoperte scientifiche e gli strumenti tecnologici sempre più sofisticati. Mistero adombrato ne «la successione magica nascosta /nella bellezza alchemica della conchiglia / e l’enigma del falco nel suo volo»(I numeri di Fibonacci)
Come ha scritto Einstein «chi non ammette l’insondabile mistero non può essere neanche un scienziato», sottintendendo, forse, che non può essere neanche un uomo. Egli rappresenta una voce autorevole di come la conoscenza scientifica non soffochi l’urgenza degli interrogativi ultimi dell’esistenza e di come il mistero sia alla basa di ogni conoscenza, anche scientifica. Mistero che si manifesta in diversi segni e modi e che nel cielo stellato ritrova la sua cassa di risonanza pertanto, sia che si tratti di poeti che di scienziati, per entrambi rivolgere lo sguardo alle stelle è un atto irrinunciabile. E uguale è il tremore. Non c’ è poeta antico o presente che non abbia alzato lo sguardo verso quei corpi luminosi senza sentirne un’affinità, un legame, o senza cercare di decifrarne messaggi, i segnali. Il titolo Numeri e stelle ci ricorda questo legame inscindibile che intrattengono anche i matematici. E così per Gauss «A scuola la lavagna era il cielo/ i numeri erano stelle luminose»(Di numeri e pianeti) e nel caso di Cantor «la mente saliva/ ogni numero un passo,/ un gradino verso l’infinito» (L’infinito assoluto).
Mario Luzi scriveva che ai poeti interessa la fisica del mondo ovvero la sua natura materiale, la sua composizione, il suo movimento mentre Bigongiari parlava della poesia come di una «scienza nutrita di stupore».
Man mano si procede nella lettura dei componimenti poetici di Laura Garavaglia si rende evidente che entrambe le discipline sono similmente visionarie e possono arrivare alle medesime intuizioni in relazione ai nessi segreti del mondo, se pur con tempi e modi differenti. Non deve stupire dunque che per spiegare certi processi gli stessi matematici facciano talvolta ricorso a metafore, allegorie, analogie poetiche.
Infine, come ben rileva Gilberto Isella nella acuta introduzione al libro, anche il legame fra suono e senso è una componente irrinunciabile per entrambe. Se la poesia sta tutta nella misteriosa, limpida reversibilità dei sensi e dei suoni così è anche per i numeri, che trovano un senso nel suono, cioè nella successione ritmica che appartiene ai viventi. E così Laura Garavaglia può rendere con una immagine poetica il mito di Pitagora, secondo il quale egli dedusse le leggi matematiche dall’armonia dei colpi di quattro martelli sull’incudine:«Tutto il segreto della serie armonica/ nell’urna colma d’acqua/ percossa dal martello» (La musica delle sfere). A lettura conclusa dunque si apre una nuova prospettiva e ci pare più comprensibile quanto scriveva Novalis, ovvero che «la forma compiuta delle scienze dev’essere poetica»
La funzione zeta
(Bernhard Riemann)La bellezza di un verso nell’armonia dei primi.
La musica dei numeri composta sulle onde.
Non è rumore bianco
l’orchestra matematica dei primi.
E sulla retta magica tra zeri e infiniti
scrivevi l’armonia della natura.
Il peso inconsistente della vita
su fogli fitti di formule, di simboli
ridotti presto in cenere dalla fiamma del camino.
L’infinito assoluto
(George Cantor)La diagonale era scala verso il cielo
e la mente saliva,
ogni numero un passo,
un gradino verso l’infinito.
Ma oltre la potenza del continuo
lo spirito cercava l’Assoluto.
Fuori dal centro, oltre la mediocrità
nella prigione bianca
nella prigione bianca della mente,
il destino segnato
da chi non ha capito.
Cogito ergo sum
(René Descartes)Cercavi la realtà dell’Universo.
Pensiero ed Estensione
concetto e intuizione.
La pulizia del numero
dà vita a ogni forma.
E’ l’orma della mente
il metodo possibile
il vero opalescente.
Il delirio dei numeri
(Srinivasa Ramanujan)A Cambridge le scarpe erano strette
il cielo era diverso da quello di Madras.
Tua moglie non ti scrive più.
Il pensiero era oceano in burrasca
bussola impazzita.
Il delirio dei numeri era l’abisso della libertà.
L’india troppo lontana
Hardy ti stava accanto.
Tu morivi.
(I testi poetici riportati sono tratti da Numeri e Stelle di Laura Garavaglia, Ulivo 2015)
Laura Garavaglia
Laura Garavaglia è nata a Milano e risiede a Como. E’ stata insegnante e come giornalista ha collaborato con Il Giornale, Il Corriere di Como e Il quotidiano L’Ordine di Como. È direttore responsabile del sito www.protagonisteinrete.it. È socia fondatrice e presidente de La Casa della Poesia di Como (www.lacasadellapoesiadicomo.it
È curatrice del Festival Internazionale di Poesia “Europa in versi”, evento di respiro internazionale che si svolge annualmente a Como e al quale prendono parte i maggiori poeti contemporanei a livello europeo e internazionale, oltre ad artisti, musicisti, intellettuali e rappresentanti del mondo scientifico. Collabora all’organizzazione del Festival Letterario “Parolario” per la sezione dedicata alla poesia e alla mostra Internazionale di Arte Contemporanea Miniartextil che si svolgono ogni anno a Com. Ha partecipato a festival internazionali di poesia in Danimarca, Romania, Macedonia, Turchia, Giappone, dove ha collaborato a due mostre dell’artista Marco Nereo Rotelli.
È membro di giuria del “Premio Internazionale di Letteratura Città di Como” e del “Premio Letterario Antonio Fogazzaro”.
Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesia: “Frammenti di vita” (Il Filo, 2009), “Farfalle e pietre” (Lietocolle, 2010), “La simmetria del gheriglio”(Stampa, 2013 con prefazione di Maurizio), “Correnti ascensionali“ (CFR, 2013 con prefazione di Donatella Bisutti), “Numeri e Stelle” con prefazione di Gilberto Isella (Ed. Ulivo 2015), “Duet of Stars”, JUNPA, 2015 (una scelta delle sua poesie tratte da La Simmetria del gheriglio e tradotte in giapponese). Sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, rumeno, serbo, albanese, macedone, turco, giapponese e cinese. È socia del PEN Club Italiano, del PEN Club della Svizzera Italiana e del World Poetry Movement. Collabora con saggi e interventi critici con siti dedicati alla poesia (Argo, Verso un’ecologia del verso). Dirige la collana di autori stranieri “Altre Terre” per Lietocolle Editore e collabora con la Gattomerlino Edizioni.