21 marzo 2018: GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
di Antonetta Carrabs
Eugenio Montale nel discorso tenuto all’Accademia di Svezia nel 1975, in occasione del conferimento del Premio Nobel, disse: sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo e questo è uno dei suoi titoli di nobiltà.
La poesia è un grido d’amore generalizzato per la vita, non ha tempo. E’ un canto corale, è la sorgente di ogni musica. La poesia ci mette davanti all’esistenza del mistero, davanti al significato profondo della realtà, dando un senso al continuo intrecciarsi incomprensibile della vita e della morte. La poesia è la parte magica di noi. Non è lì per acquietarci, non è un’evasione o un sogno. La poesia ci vuole consapevoli. Più consapevoli. E’ qualcosa che ci stimola, che ci dice che non dobbiamo fermarci alla superficialità delle cose. Quante persone oggi cercano vanamente surrogati di una felicità irraggiungibile? Quanti vivono in modo disarmonico, pericolosamente dissociati da quei ritmi profondi ed eterni che dovrebbero scandire la vita dell’uomo?
La poesia può salvarci la vita, va affermando da tempo la poetessa Donatella Bisutti. Ha il compito di condurci verso quel centro dove possiamo trovare il cordone ombelicale che ci unisce all’universo, in cui la parola diventa significato ed emozione, gioia e dolore, pensiero e sentimento, intelletto ma anche cuore. E il cuore vive di misteriose corrispondenze. In quel centro la nostra anima si congiunge all’anima del mondo. Ed è il linguaggio “magico” della Poesia l’unico capace di coniugare la nostra mente raziocinante con il nostro inconscio profondo. Ma allora, è proprio vero che la poesia può salvarci la vita? Per il poeta si, è possibile. La poesia può aiutarci ad arrestare il disperato istinto di fuga che nasce dentro di noi e che spesso è il frutto della separatezza. Leggete la Poesia, scoprirete la chiave per accedere a quel centro interiore dove si fondono, con armonia, le esigenze del nostro corpo con quelle dello spirito, dove il piccolissimo può coniugarsi con l’immenso.
La Casa della Poesia di Monza ha celebrato la Giornata mondiale della Poesia in Villa MIRABELLO, nel Parco di Monza: Luogo di delizia e cenacolo di letterati, così come la definì il cardinale Angelo Maria Durini che divenne negli anni tra 1776 e 1788 la sua residenza preferita. Durini la rese luogo di cultura e di incontri mondani, tanto da commissionare anche la costruzione di un edificio poco distante, villa Mirabellino, per ospitare i suoi illustri invitati, tra i quali Giuseppe Parini e il Metastasio. Utilizzata come reposoir, luogo di feste e ricevimenti, ma soprattutto cenacolo per letterati e artisti, alla morte del Cardinale la villa venne requisita dai soldati di Napoleone e nel 1805 passò a Carlo Vimercati Sanseverino, che l’anno successivo la cedette al Governo italico perché la inserisse nel progetto generale del Real Parco di Monza, voluto dal vicerè Eugenio di Beauharnais e progettato dall’architetto Luigi Canonica.
Ringraziamo l’assessore alla Cultura di Monza Massimiliano Longo, l’artista Gaetano Orazio, il musicista Vincenzo Zitello, il giornalista Pietro Berra, Angela Morgese, Carla Schiaffelli e tutti gli amici e i poeti che hanno trascorso con noi un pomeriggio in poesia.