Domenica 10 giugno 2018
Villa Mirabello Parco di Monza
A MERENDA CON IL CARDINALE ANGELO MARIA DURINI
VILLA MIRABELLO PARCO di MONZA
ore 17:00 Letture e Conversazioni a cura de Il cenacolo dei poeti e letterati del cardinale Angelo Maria Durini
ore 18:00 Merenda in costume del ‘700 sul prato antistante
La Villa MIrabello
Storia
Secondo la leggenda la Villa sorge sulle rovine di un antico castello di proprietà dei De Leyva, nobile famiglia d’origine spagnola, da cui nacque Virginia Maria De Leyva, meglio conosciuta come la Monaca di Monza. Mirabile esempio di architettura voluta dal conte Giuseppe Durini (1612-1671), fu costruita tra il 1666 e il 1675 secondo il progetto dell’ingegner Gerolamo Quadrio, che strutturò il Mirabello con una planimetria a U attorno a due corti, una nobile e una rustica, e con il viale di carpini d’accesso in corrispondenza dell’asse di simmetria. Aperta verso il paesaggio fluviale, la villa costituisce un concreto esempio del passaggio dalla tipologia del castello/palazzo chiuso fra mura, tipico del 1400-1500, al nuovo concetto di residenza di campagna, “luogo di delizie e cenacolo di letterati”, aperta verso uno scenografico giardino, di cui si conserva tuttora l’impianto.
La Villa Mirabello decantata dai poeti Balestrieri e Verri
Ecco di nuovo la soave melodia mi rapisce, accarezza l’aria e acuisce l’ingegno con uno stimolo più vivace. Con quale varietà di ritmi la festevole Musa regola la misura di questo canto. Forse che i secoli antichi riconducono i dotti giochi? Conosco il cantore: state lontano, Muse del volgo. L’industriosa Monza dispiega i verdi colli dove zefiro soffiando più dolcemente ricrea il cielo e avviluppa le ali variopinte nelle selve in pendio, questa è la sede deliziosa della tua villa, o Durini, qui c’è il tuo palazzo avito. Per Giove quanto rimane profondamente impressa la casa nella mente e nell’animo…>>
Da sveglio ripenso alla preziosa dimora: tutte le volte che il sonno mi ristora, ritorna nel suo Tasso, ti alzi ilare commensale e tratti il plettro, sereno nel tuo volto di luna piena. Risuona solo il nome di Mecenate , a te o Durini il tuo fedele protetto consacra questo canto.
Con tono più elevato cantiamo le tue lodi e le cose grandi da te nobilmente compiute. Esalta la colonna della fede, l’uomo saldo nella giustizia e impavido nelle avversità di fronte ai terribili rischi; che è illuminato di nuovo splendore dalla grazia del re di Francia. Sicuramente un Dio ci ha concesso questa tranquillità.
Risuonano soavemente nell’aria la lira di Orazio e la zampogna di Virgilio.