La forza della salute
Milano, 27 giugno 2016
— di Giuseppe Masera*
Quale clinico pediatra-ematologo nel corso degli anni ho apprezzato la “forza” della poesia scritta da soggetti in situazioni di fragilità, bambini malati di leucemia o tumori e da anziani.
Una forza che abbiamo visto all’opera nei piccoli pazienti del Centro leucemie della Clinica Pediatrica di Monza dove nel 2009, assieme alla poetessa Antonetta Carrabs, abbiamo ripreso l’idea dei Laboratori di Poesia (Talleres de poesia) di Ernesto Cardenal, teologo e uno dei più grandi poeti ispano-americani contemporanei. Da ministro della Cultura, al termine delle feroce guerra civile degli anni 80 in Nicaragua, Cardenal li sperimenta con successo tra la popolazione civile.
E nel 2006, il poeta li ripropone ai bambini con leucemia o tumori dell’Ospedale Pediatrico “La Mascota” di Managua (in gemellaggio con Monza per l’oncologia pediatria). Scopre così che i bambini partecipano con grande interesse, apprendono rapidamente a scrivere buona poesia, sono più sereni e contenti di essere ascoltati ed apprezzati. Tale iniziativa nasce dalla sua geniale intuizione: “in ciascun essere umano esiste un potenziale poeta” in grado di esprimersi con “verso libero”, senza doversi preoccupare della rima, della punteggiatura o dell’ortografia.
Nel 2014 con Antonetta Carrabs e Milton Fernandez , anch’egli poeta, diamo avvio al progetto “Poeti Fuori Strada” (secondo il modello Cardenal) rivolto a persone in stato di fragilità, la cui prima realizzazione ha inizio a Monza e a Milano, in residenze per anziani con incontri settimanali promossi da poeti con il ruolo di facilitatori. In entrambe le sedi il bilancio è stato molto positivo, entusiasmante sia per gli anziani che per gli stessi facilitatori.
Due aspetti sono emersi con particolare evidenza: l’incontro settimanale ha favorito la crescita di una piccola comunità, unita dal piacere di comunicare grazie alle emozioni evocate dalla magia della poesia. Inoltre, la poesia ha fatto emergere e riscoprire ricordi ed emozioni nascosti nel profondo, consentendo di superare l’afasia dei sentimenti.
Sì, la poesia cura, perché promuove benessere, nel nostro caso per gli anziani che diventano protagonisti e capaci di suscitare emozioni e riflessioni in chi li ascolta. Ed il benessere si estende agli stessi facilitatori, capaci di ascoltare e valorizzare chi spesso vive ai margini ed in condizione di sofferenza e solitudine. E questa bella storia continua ….
Giuseppe Masera
* Già Direttore Clinica Pediatrica, Università Milano-Bicocca, Osp. San Gerardo, Monza