DONNE INDIMENTICABILI – AURELIA JOSZ di Antonetta Carrabs.
Voci recitanti: Raffaella Fossati – Silvia Messa e Antonetta Carrabs.
In collaborazione con la Fondazione Musicale Vincenzo Appiani
Giovedì 26 ottobre ore 18.00 Musei Civici Casa Degli Umiliati Monza
Via Regina Teodolinda, 4 – contatti: 039 2307126 info@museicivicimonza.it.
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria sul sito: www.museicivicimonza.it
Parte la mini rassegna Donne Indimenticabili a cura di Antonetta Carrabs, promossa da La Casa della Poesia di Monza, in collaborazione con I Musei Civici Casa degli Umiliati di Monza. 3 appuntamenti tutti al femminile per raccontare la storia di alcune Donne indimenticabili che hanno lasciato un’impronta indelebile per l’arte e l’emancipazione femminile: AURELIA JOSZ – ARTEMISIA LOMI GENTILESCHI- FRIDA KAHLO.
Con I musei Civici La Casa della Poesia di Monza ha firmato recentemente una importante collaborazione che speriamo possa intensificarsi nel tempo e di questo ringraziamo l’assessora alla Cultura Arianna Bettin e la direttrice Sarah Mongelli.
“Siamo orgogliosi e felici di poter collaborare con i Musei Civici – dichiara Antonetta Carrabs presidente de La Casa della Poesia di Monza- nella promozione di iniziative culturali a beneficio della città.
Un nuovo profilo di museo non più incentrato sullo svolgimento delle attività di collezione, conservazione, ricerca ed esibizione, ma un museo connesso agli altri luoghi della cultura del territorio, aperto al pubblico e alle sue esigenze, in sinergia con le istituzioni e le associazioni.
Un nuovo marketing esperienziale che punta alla ricerca di un coinvolgimento emotivo e alla creazione di esperienze plurali.”
Primo appuntamento: giovedì 26 ottobre ore 18.00 con AURELIA JOSZ la fondatrice della scuola Agraria del Parco di Monza. A lei, ultimamente, è stata dedicata la via che da Viale Cavriga conduce alla Scuola Agraria del parco. E’ stata un’educatrice e scrittrice italiana, fondatrice della prima scuola agraria femminile in Italia. Era figlia di Ludovico, un incisore di Trieste, e di Emilia Finzi di Ferrara. Maestra elementare, prima a Firenze e poi a Milano, Aurelia Josz ideava nuove metodologie didattiche, creò un museo geografico e antropogeografico, pubblicò manuali scolastici. A dicembre 1902 Aurelia Josz inaugurò a Milano la prima Scuola pratica agricola femminile in Italia, ideata per una trentina di orfane, tra i 13 e i 15 anni, che si trovavano nell’orfanotrofio delle Stelline, in corso Magenta. La scuola venne poi trasferita a Niguarda. A Monza ha fondato la scuola di Agraria del Parco. All’inizio degli anni Trenta ha impiantato anche una scuola agraria in provincia di Roma. Nel 1944 fu arrestata, perché di origine ebraica e deportata prima al Campo di Fossoli, in Emilia-Romagna, poi al Campo di concentramento di Auschwitz, dove fu uccisa il giorno dopo l’arrivo. La sua prima biografa è stata sua sorella Valeria Vita Josz.
Secondo appuntamento: venerdì 8 novembre con ARTEMISIA LOMI GENTILESCHI pittrice italiana di scuola caravaggesca. Nacque da Orazio e Prudenzia di Ottaviano Montoni, primogenita di sei figli. Orazio Gentileschi era un pittore, nativo di Pisa, dagli iniziali stilemi tardo-manieristi che, stando al critico Roberto Longhi prima di trasferirsi a Roma «[…] non dipingeva, ma lavorava semplicemente di pratica, a fresco» (Longhi). Fu solo dopo l’approdo nell’Urbe che la sua pittura raggiunse il suo massimo valore espressivo, risentendo grandiosamente delle innovazioni del contemporaneo Caravaggio dal quale derivò l’abitudine di adottare modelli reali, senza idealizzarli o edulcorarli e, anzi, trasfigurandoli in una potente quanto realistica drammaticità.
Terzo appuntamento venerdì 29 novembre con FRIDA KHALO considerata una delle più importanti pittrici messicane. Fin da bambina dimostra di avere un carattere forte, passionale, unito ad un talento e a delle capacità fuori dalla norma. Fu una pittrice dalla vita travagliata. Le piaceva dire di essere nata nel 1910, poiché si sentiva profondamente figlia della rivoluzione messicana di quell’anno e del Messico moderno. Un corpo fragile e uno spirito indomito. Una vita difficile, quella di Frida Kahlo, segnata dalla lunga malattia e da grandi passioni, vissute senza remore, incondizionatamente con tutta sé stessa, abbandonano al cuore la razionalità. La passione per l’arte, quella per il suo Messico e l’amore tormentato per Diego Rivera, il compagno di una vita. Frida Kahlo è stata un’artista coraggiosa, capace di trasformare la sofferenza in ispirazione, le sconfitte in capolavori, plasmando opere che sono un urlo orgoglioso e potente alla sfida del vivere.