La Casa della Poesia di Monza
per la rassegna Mirabello Cultura presenta il volume:
È VERDE IL PARADISO
Storie nomadi in giro per l’Irpinia
Libro a cura di Giandonato Giordano e Michele Vespasiano
Teatrino di Corte della Villa Reale di Monza
21 ottobre ore 18,30
Introduce Antonetta Carrabs
con Giandonato Giordano e Michele Vespasiano
È Verde il Paradiso è un libro che comprende tredici racconti inediti e che costituisce un vero atto d’amore per l’Irpinia. Gli autori si ritrovano insieme per rilanciare territori, luoghi, comunità e storie e far conoscere meglio l’Irpinia. Simbolicamente si parte da Avellino con un lungo tour per descrivere questa terra in un modo assolutamente originale e sotto diverse angolazioni,attraversando l’Irpinia, la Campania e il resto d’Italia
I tredici autori, Emilia Bersabea Cirillo, Antonietta Carrabs, Maria Rosaria Del Guercio, Francesco Di Sibio, Giannino Di Stasio, Bruno Guerriero, Giandonato Giordano, Silvana Lattanzio,Tancredi Lisena, Oscar Magi, Angelo Siciliano, Maria Ivana Tanga e Michele Vespasiano, “narrano un’Irpinia epica e malinconica, terra dell’incanto ma anche del disincanto, terra di sofferte partenze e di struggenti ritorni…”
SINOSSI dei tredici racconti
Emilia Bersabea Cirillo, Vetril
Una festa di battesimo a Nusco, raccontata in prima persona dal cameriere Giuseppe Di Stasio, detto Vetril, diventa l’occasione per mostrare invisibili e difficili legami familiari. Ma è anche la possibilità di vivere, per chi è ricco di immaginazione, un incontro indimenticabile.
Antonetta Carrabs, Irpinia, antica mia terra dolce
Intinge la penna nella memoria per dirci di Gesualdo, il suo “nido di terra”. Un viaggio nella suggestione dei ricordi della bambina che fu e la sensibilità della poetessa di oggi. Un viaggio reso ancor più evocativo dai versi che accompagnano il racconto, per dare corpo al volo delle lucciole e ai profumi dei fiori di campo.
Mariarosaria del Guercio, Le chiavi di casa
Un viaggio ancestrale, raccontato dall’autrice in forma onirica, dove ogni parola evoca sensazioni e ricordi che sono il tema del racconto. Le chiavi, protagoniste, simboleggiano il desiderio del ritorno in una terra, l’Irpinia, lasciata per lungo tempo e coltivata in un ricordo nostalgico che diviene vuoto incolmabile di fronte alla trasformazione operata dal tempo e dagli eventi.
Francesco Di Sibio, Il vino di mio padre
La ricerca di un particolare vino mette in viaggio una coppia di italoamericani verso l’Irpinia. Quel vino resta l’ultimo legame con la terra dei genitori, dove ritroveranno luoghi e sapori fino ad allora sentiti raccontare.
Giannino Di Stasio, I miei primi quattro anni
L’autore ha voluto colmare il vuoto di memoria dei suoi primi quattro anni attraverso alcuni episodi aneddotici raccontatigli dalla madre. Con garbo narrativo ha voluto sottolineare che la memoria comunque sia va protetta e coltivata sempre per conoscere meglio se stessi e le vite degli altri.
Giandonato Giordano, L’ultimo pastore del Formicoso
È sotto i rami di un antico tiglio che si chiude la stagione terrena di Angelomaria, protagonista appassionato di una stagione segnata da marce spossanti per antichi tratturi, da stazzi polverosi e morbidi fiocchi di lana.
Bruno Guerriero: Teora, il mistero delle pietre verdi
Due pietre verdi e un’antica pietra rituale dietro la morte di due giovani amanti. Le indagini di uno scettico commissario di polizia, che dovrà arrendersi alla verità dei fatti.
Silvana Lattanzio, Ritorno a Sant’Angelo
Un luogo dell’anima: il paese dell’Irpinia dove Silvana va a trascorrere i mesi più spensierati della sua giovane vita. Fino a quando la terra trema e inghiotte tutto: amici, parenti, la casa dell’estate. Mesi ed emozioni che non torneranno più. Via social si riaffacciano le sue antiche amicizie: i tre moschettieri, con lei che è d’Artagnan. Si ritrovano dopo 35 anni e tanta vita per riprendere un poker interrotto. E il legame con la terra è subito ripristinato.
Tancredi Lisena, L’amara pizza di ricotta
Una combattuta campagna per eleggere il sindaco di un paese irpino consente di raccontare un’amara sconfitta, vista da dietro il proscenio dell’ufficialità. E con essa le passioni a volte incontrollate dei sostenitori dei candidati.
Oscar Magi: Il gelato di Rosalia
Il gusto di un gelato a limone e nocciola resta nella memoria di un bambino diventato uomo, segnando indelebilmente i cinque sensi.
Angelo Siciliano, La ragazza madre
Un racconto etnico che ha il ritmo incalzante di una sceneggiatura per un film. Più probabilmente è l’attacco di un romanzo ancora non scritto sugli avi dell’autore, che finora ha privilegiato i versi in prosa ritmica nel dialetto irpino dell’Ottocento. Ma per tutto c’è tempo!