Il cenacolo dei musici e poeti del Mirabello
“EUGENIO MONTALE”
Concerto letterario
venerdì 20 settembre ore 18.00 Villa Mirabello, Parco di Monza.
Programma:
- introduzione critica cura di Elisabetta Motta
- letture a cura di Antonetta Carrabs
- con la partecipazione di Maria Sole Gemignani, violino – Camilla Rossi, violoncello
- Si arriva in Villa direttamente in macchina dalla Porta di Vedano.
L’ingresso è libero ma è necessaria la prenotazione perché i posti sono limitati. Per partecipare scrivere a: eventi@lacasadellapoesiadimonza.it
La Villa Mirabello visse, tra il XVII e il XVIII secolo, il suo periodo d’oro grazie al cardinale Angelo Maria Durini che la rese luogo di cultura e di incontri mondani, tanto da commissionare anche la costruzione di un edificio poco distante, villa Mirabellino, per ospitare i suoi illustri invitati.
In questo tempio dell’Arcadia, dove “risuonavano soavemente nell’aria la lira di Orazio e la zampogna di Virgilio” cantori, musici e poeti si incontravano dando vita ad un importante cenacolo di letterati che contribuì a far fiorire le Lettere e le Arti di tutto il nord dell’Italia. Dopo così tanti lustri, Il cenacolo dei musici e dei poeti del Mirabello per far rivivere, nelle magnifiche stanze della Villa, l’atmosfera aurea di un tempo. I versi di Montale, Merini, Goethe, Caproni e Sereni risuoneranno in Villa Mirabello accompagnati da brani di musica da camera. “Così si dovrebbero avvicinare le arti tra di loro e cercare passaggi dall’una all’altra. Le statue si animerebbero forse in dipinti […], i dipinti diventerebbero poesie, le poesie musiche; e chissà? Una musica sacra solenne potrebbe innalzarsi, a sua volta, come un tempio verso l’alto.”
(August Wilhelm Schlegel)
Eugenio Montale (Genova, 1896 – Milano, 1981) è stato uno dei più importanti poeti italiani del Novecento, insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1975. Dopo l’infanzia in Liguria, il giovane poeta è nella Torino di Gobetti, poi a Firenze, dove dirige il Gabinetto Vieusseux, in seguito lavora come redattore al Corriere della sera. Nel ’67 è nominato senatore, nel ’75 riceve il Premio Nobel. Muore nel 1981. Le sei raccolte di Montale sono: Ossi di seppia (1925), Le occasioni (1939), La bufera ed altro (1956), Satura (1971), Diario del ’71 e del ’72 (1974), Quaderno di quattro anni (1977), e contengono una poesia che, partendo dal vero, aspira ad essere prosa, senza però mai diventarlo, per la sua connaturata tensione alla musicalità. Dal punto di vista del contenuto, emerge in Montale il valore insopprimibile dell’esistenza, espresso dal paesaggio ligure, così come le figure di donne amate e protettrici, temi a cui si accompagna la convinzione che lo “stoicismo morale” sia la sola ricetta contro un destino negativo a tutti i livelli, anche politico e civile.