5 febbraio ore 11
Museo di Arte Contemporanea di Lissone viale Padania, 6
Conferenza stampa
13 febbraio ore 20,30
Museo di Arte Contemporanea di Lissone viale Padania, 6
Inaugurazione della mostra di fotografia
Amori sbarrati di Francesca Ripamonti
con IN CELLA, videoinstallazione di Carlo Concina
e presentazione dell’antologia Amori sbarrati edita da LietoColle
COMUNICATO STAMPA
L’Associazione Culturale Umanitaria Zeroconfini Onlus presenta Amori sbarrati dalla Casa Circondariale Sanquirico di Monza
Scarica il comunicato stampa (PDF)
Amori sbarrati è frutto di un percorso di TEATRO, POESIA e FOTOGRAFIA promosso da Zeroconfini Onlus all’interno della Casa Circondariale Sanquirico di Monza.
Il coinvolgimento e la passione di coloro che hanno portato avanti con grande sensibilità questo progetto, ha favorito la costruzione di un percorso volto al recupero della persona, di ciascuna persona, a se stessa e alla vita civile.
Un’esperienza di integrazione, di inclusione e di educazione alla libertà. Dal carcere un grido universale.
I detenuti scrivono con le parole semplici che ognuno può capire, le parole quotidiane che ogni persona comune usa in un giorno comune, mentre guarda il cielo o semplicemente vive.
Le donne sono come bachi da seta, lavorano fili, creano legami, partoriscono sogni e incubi. Cantano l’amore e la vita e lo fanno con la poesia che diventa anche un pianto nella notte…
e tutto intorno è scuro
quando ognuno di noi va a dormire
mi sdraio e penso
ognuno, ogni cosa è ancora sveglia.
Posso sentirti piangere
un pianto nella notte
un pianto per un aiuto
un pianto scuro
quando ognuno di noi va a
dormire mi sdraio e penso
ognuno, ogni cosa è ancora sveglia.
Posso sentirti piangere un pianto nella notte
un pianto per un aiuto
un pianto per liberare il dolore
e sentendolo mi si spezza il cuore
(Liene Nikitenkova)
La libertà non si costruisce attraverso una specie di autonomia o di isolamento individuale, ma creando legami, con atti di solidarietà e generosi aneliti verso le sofferenze altrui: sono questi che ci rendono liberi e responsabili.
La fotografia
Le fotografie di Francesca Ripamonti raccontano una bellezza nuova. Una bellezza nascosta e spesso dimenticata che emerge dal profondo dell’anima delle donne recluse di Sanquirico. Le immagini hanno la capacità di andare oltre il silenzio e la solitudine. Sono volti che narrano di un unico valore: quello dell’umanità.
Il progetto ha lo scopo di RITROVARE la bellezza di queste donne, di andare oltre lo stereotipo della tristezza del carcere, di ascoltare la loro anima nelle poesie che nel tempo hanno composto e di sovrapporla, quasi proiettandola al loro corpo, celato, nascosto, quasi impolverato da tempo dietro le sbarre.
Un corpo che diventi vera espressione dell’anima: questa è stata la nostra scommessa.
Grazie a Monica Coppola, con lo staff Aldo Coppola, e Marco Frigerio che hanno trovato oltre le sbarre, oltre i confini il senso profondo dell’essere umano in una scelta di bellezza non convenzionale.
La poesia ha permesso di avvicinare mondi e anime altrimenti lontani attraverso la capacità evocativa della parola.
Ha aiutato uomini e donne, ma anche noi stessi che le abbiamo lette e che ci siamo commossi, a ritrovare la parola che comunica; a cercare al di là del silenzio un senso più profondo; a fermare il tempo e a ritrovare la speranza. In questi ultimi anni i detenuti hanno partecipato al concorso Isabella Morra, il mio mal superbo, alla sua IV edizione, promosso da La Casa della Poesia di Monza.
Il teatro ha rappresentato un’attività emozionale ed espressiva, il ritorno ad unacomunicazione profonda.
L’esperienza teatrale ha stabilito un ponte tra la società esterna ed il microcosmo chiuso del carcere. È stato coordinato dalla regista milanese Luisa Gay e destinato alle donne di Sanquirico. Il laboratorio teatrale, durato 5 mesi, ha portato in scena Le donne che hanno perso la guerra. Non credo che il pubblico dimenticherà l’ipnotica presenza di Giorgeta, lo slancio di Mercy, la dolce forza di Eléna, l’autentico talento teatrale di Vanessa, il magico carisma di Tatiana.
E quest’anno si riparte con l’Orestea di Eschilo!
Leggi anche su Zeroconfini Onlus:
Dietro le quinte di Le donne che hanno perso la guerra
Le donne che hanno perso la guerra
Amori Sbarrati è anche un progetto editoriale
A cura di Antonetta Carrabs e Maria Alberta Mezzadri edito da LietoColle. Ringraziamo l’editore Michelangelo Camilliti.
Zeroconfini Onlus
È un’Associazione Culturale Umanitaria che opera all’insegna della tutela dei diritti civili, della salvaguardia e del rispetto dei diritti umani, favorendo attraverso l’arte, il dialogo interculturale. Assume nella propria denominazione la qualificazione di Organizzazione non lucrativa ONLUS di utilità sociale che ne costituisce peculiare segnodistintivo.
Zeroconfini Onlus è un’associazione apartitica, senza finalità di lucro. Ha lo scopo di favorire e promuovere la promozione della cultura, dell’arte, la beneficenza e gli aiuti umanitari anche a popoli esteri. Ha come fine istituzionale la solidarietà e la cooperazione allo sviluppo umano nazionale ed internazionale
Francesca Ripamonti
Fotografa. Diplomata all’Accademia di Belle Arti Brera Milano. Trascorre 6 mesi all’Académie Royale des Beaux-Arts, Bruxelles, per il progetto Erasmus. Nata nel cuore della fotografia nell’azienda di famiglia, vi ritorna per approfondire e apprende alla perfezione le tecniche di sviluppo e stampa.
La sua passione non è solo il “dopo lo scatto” ma bensì la sperimentazione del prima, la realizzazione dello stesso.
Inizia così a lavorare come fotografa. Assistente di Maurizio Galimberti Instant Artist Polaroid dal 1998 al 1999. Nel 2000 vince una borsa di studio all’UI Università dell’Immagine di Fabrizio Ferri, Industria Milano. Durante questo biennio ha l’opportunità di essere al fianco di professionisti e far parte del gruppo di consenso seguendo progetti per la Fondazione Industria con Fabrizio Ferri. I suoi scatti spaziano dalla moda al beauty, dal design al food a volte anche in realtà industriali, seguendo sempre un percorso di trasformazione degli input in emozioni sensoriali.
Ha pubblicato su diverse testate redazionali e quotidiani. Oltre alla sua personale a Siena Sguardi Bagnati per la FondazioneMonte dei Paschi di Siena, ha partecipato a mostre collettive e diversi eventi con relative pubblicazioni. Conseguito il 2° premio all’Ipa International Awards sezione “nude”.
Luisa Gay
Regista e coreografa, ha studiato con Jean Cebron e Carolyn Carlson. Nel suo lavoro di teatro danza, durante gli anni ’80, ha sempre privilegiato il rapporto con la musica dal vivo, collaborando con compositori, strumentisti e performer e partecipando a stagioni e rassegne come Nuove Forme Sonore, ’900 Musica, Milano d’Estate, Danza e Dintorni, Festival di Roccella Jonica, Teatrart.
Per il teatro musicale ha collaborato come coreografa con Graziella Sciutti e Gabriele Salvatores al Laboratorio lirico di Alessandria, con Luigi Proietti all’Opera di Roma e come assistente alla regia con Ugo Gregoretti al Cantiere d’Arte di Montepulciano.
Videoinstallazione IN CELLA (2013) di Carlo Concina
In collaborazione con Diego Capelli, Francesco Pederzani.
Vaso di rose, spioncino cella, materiale isolante, effetto olografico.
Dimensioni: cm 100x70x190
Durata: 1 min. (a ciclo continuo)
Sonoro.
Una simbolica e suggestiva rappresentazione della vita in carcere e dell’effetto dell’isolamento sull’anima delle persone in detenzione.
Carlo Concina
Videoartista, regista e producer. È autore e realizzatore di videosculture, videoinstallazioni e videoscenografie destinate a mostre ed eventi culturali, incentrando prevalentemente la sua personale ricerca artistica su tematiche sociali.
Ha diretto nel 2012 il film Giallo Toscano e nel 2013 il documentario girato nel carcere di Opera Levarsi la cispa dagli occhi. Come regista e producer, da oltre venti anni, realizza documentari d’arte e sociali in Italia e all’estero, spot pubblicitari, eventi e spettacoli teatrali.
Progetto Editoriale
A cura di Antonetta Carrabs e Maria Alberta Mezzadri L’idea di raccogliere le voci di Sanquirico ci ha accompagnato nel tempo. Abbiamo pensato di liberarle e l’abbiamo fatto pubblicandole in un’antologia edita da LietoColle.
Amori sbarrati raccoglie le poesie, composte in questi anni dai detenuti che hanno partecipato al Premio letterario Isabella Morra, il mio mal superbo promosso da La Casa della Poesia di Monza. Alcuni testi sono elaborati formalmente, altri più diretti e semplici ma egualmente tutti toccanti che ci portano in una realtà spesso poco conosciuta ma drammaticamente attuale.
Alle poesie si accompagnano le lettere scritte dalle detenute in occasione del laboratorio teatrale Le donne che hanno perso la guerra, in cui ognuno di loro ha cercato di immaginare il finale della storia delle eroine protagoniste de Le Troiane di Euripide. E poi le fotografie di Francesca Ripamonti che raccontano il loro essere donna dentro e lo fanno attraverso la celebrazione di un’anima pronta ancora a sperare per potersi riabilitare al mondo, nella speranza di un nuovo futuro.